La solitudine e la depressione seguente

Le giornate dell'autunno seguente passavano in modo lentissimo, avevo problemi a capire il nuovo stato d'animo così distante, agli antipodi, rispetto a Jim Morrison.

Provavo, nel mio buco di appartamento, una profonda solitudine e tristezza dovuta al fatto che tutto il mio stipendio andava via per le spese di mantenimento, lavoravo tutto il giorno e non avevo soldi per socializzare e magari conoscere una ragazza.

Al lavoro ero sempre più spento e gli errori si moltiplicavano, non riuscivo ad avere momenti di gioia e di piacere durante la giornata, anche chiamare un amico per uscire era diventato difficile.

Quando volevo chiamare un amico, pensavo che gli avrei dato fastidio e quindi desistevo, nelle mie serate mi facevo qualcosa da mangiare, se avevo qualcosa in frigo e guardavo la televisione nell'attesa che arrivasse il merdosissimo giorno seguente.

Con queste premesse è ovvio che si sprofonda in una depressione gigante tanto da dover chiamare il servizio di salute mentale per ottenere un ricovero volontario questa volta.
Non avrei mai pensato di dover chiamare per un ricovero dovuto alla mia testa spenta!

L'esperienza del secondo ricovero ve la risparmio visto che volevo stare a letto tutto il giorno, non lavarmi e quasi non mangiare, ma ne sono uscito...

Di li a poco, dopo essere ritornato nel mio appartamento, le cose sarebbero cambiate di nuovo, questa volta per problemi familiari esterni alla mia condizione, ma questo è un altro capitolo di questa storia assurda...

Sono difficili queste pagine e mi viene da tossire quindi mi fermo qui...per ora

Pol