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Pol Cesk

Tra il sacro e il profano


L'anno successivo la mia situazione mentale si era profondamente modificata.
Faccio una dovuta premessa: per un bipolare le stagioni e l'alternanza di luce del giorno e notte sono delle variabili da considerare molto importanti.

Il mio habitat nella primavera di qualche anno fa non si era del tutto modificato, mi prendevo cura di mia mamma in casa cercando, per quanto possibile, di fare in modo che non le mancasse niente ma non avevo ancora un lavoro e nemmeno molti contatti con amici e conoscenti.
Quello che ho provato da quel momento in poi è stata una rapida escalation di pensiero e sensazione di persecuzione.
Il personaggio che in questa mia devastante fase up mi sono trovato ad impersonare è una specie di cristo-santone.

La terza fase up!

Prima di completare questa trasformazione, come ogni volta si ha sempre la sensazione che il proprio cervello vada ad una velocità molto più elevata della media e il desiderio di conoscenza prenda il sopravvento, almeno nel mio caso. Questa volta la mia crisi ha avuto anche un disagio per la sensazione di essere spiato e braccato allo stesso tempo, come se prima o poi qualcuno avrebbe bussato alla mia porta e portato via.

Memore di quanto successo nella mia crisi precedente, quella del “Re di Marte”, la sensazione di appartenere ad un altro mondo prendeva sempre posto nella mia fantasia.

Dopo aver spento il cellulare e fatto lo zainetto con poche cose utili, decisi di uscire a piedi con lo scopo di vagare senza meta e parlare con le persone e magari curare qualcuno con questa specie di magia interplanetaria che mi aveva reso un gesù cristo shamanico.
Gli episodi di quei due giorni seguenti sono molti, preoccupanti ma che possono anche strappare un sorriso per la loro particolarità.
Come avevo detto in occasione delle mie altre crisi, ci sarebbe materiale per un film, ma vorrei solamente fermarmi a riportare il fatto per il momento.

Come è finita questa terza crisi? 


Ho trovato lungo la mia strada i carabinieri, qualcuno deve averli chiamati preoccupati per la mia e loro incolumità e poi, dopo che le forze dell'ordine si erano resi conto che avevo solamente bisogno di un ricovero in psichiatria, la mia amica ambulanza.


Tutto da capo un'altra volta con le stesse giornate interminabili dentro al reparto, circondato da ogni sorta di morto vivente impasticcato fino a fargli sbavare la bocca!


Considerazioni finali


Con il tempo e la collaborazione della mia psichiatra ho provato a spiegarmi il disturbo bipolare e sono arrivato alle seguenti considerazioni:

  • Il paziente bipolare è un malato della nostra società del cosiddetto benessere, le radici del suo disturbo sono da ricercarsi nell'infanzia-adolescenza per l'ambiente che lo ha circondato, tendenzialmente ha una personalità molto riflessiva e sensibile;

  • Più un bipolare studia nella sua vita e più sono devastanti le sue crisi perché utilizza in modo maggiore la testa;

  • Nel mio caso, la sofferenza ha fatto in modo che la mia mente viaggiasse con la fantasia fino a crearsi dei veri e propri alter ego che si scatenano nella fase up;

  • In ogni caso la sofferenza in età infantile, pre-adolescenziale, adolescenziale e post deriva da variabili che l'individuo difficilmente è in grado di modificare e da disagi precedenti nella vita dei propri genitori o di chi esercita in quel momento la patria potestà, quindi possiamo affermare che è una malattia della società che cambia in modo devastante l'individuo;

  • Il bipolare ha la tendenza ad impersonificare personaggi mitologici, sacri e anche profani, parlando con altri bipolari ho raccolto che in Italia, particolarmente cattolica, si tende spesso ad impersonificare Gesù, in altre nazioni e culture probabilmente ci si identifica con la credenza locale;

  • Il ritorno alla normalità è particolarmente difficile, non solo per la propria difficoltà ad accettarsi, ma perché la società ti considera un poveretto non più in grado di fare nulla e quindi dovresti far parte di categorie protette (che poi protette non sono) vivendo di stenti in pratica per tutta la tua futura esistenza.

Con questo dovrebbe essere conclusa questa sezione dedicata alla mia esperienza di disturbo bipolare, in qualche post successivo, mi piacerebbe analizzare con voi qualche altra esperienza, sempre per lo scopo di fare chiarezza e togliere quella disinformazione e ignoranza che ci uccide per la paura di conoscere la diversità.

 

 
 
 



 


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