L'anno successivo la mia
situazione mentale si era profondamente modificata.
Faccio una dovuta premessa:
per un bipolare le stagioni e l'alternanza di luce del giorno e notte
sono delle variabili da considerare molto importanti.
Il mio habitat nella primavera
di qualche anno fa non si era del tutto modificato, mi prendevo cura
di mia mamma in casa cercando, per quanto possibile, di fare in modo
che non le mancasse niente ma non avevo ancora un lavoro e nemmeno
molti contatti con amici e conoscenti.
Quello che ho provato da quel
momento in poi è stata una rapida escalation di pensiero e
sensazione di persecuzione.
Il personaggio che in questa
mia devastante fase up mi sono trovato ad impersonare è una specie
di cristo-santone.
La terza fase up! |
Prima di completare questa
trasformazione, come ogni volta si ha sempre la sensazione che il
proprio cervello vada ad una velocità molto più elevata della media
e il desiderio di conoscenza prenda il sopravvento, almeno nel mio
caso. Questa volta la mia crisi ha avuto anche un disagio per la
sensazione di essere spiato e braccato allo stesso tempo, come se
prima o poi qualcuno avrebbe bussato alla mia porta e portato via.
Memore di quanto successo
nella mia crisi precedente, quella del “Re di Marte”, la
sensazione di appartenere ad un altro mondo prendeva sempre posto
nella mia fantasia.
Dopo aver spento il cellulare
e fatto lo zainetto con poche cose utili, decisi di uscire a piedi
con lo scopo di vagare senza meta e parlare con le persone e magari
curare qualcuno con questa specie di magia interplanetaria che mi
aveva reso un gesù cristo shamanico.
Gli episodi di quei due giorni
seguenti sono molti, preoccupanti ma che possono anche strappare un
sorriso per la loro particolarità.
Come avevo detto in occasione
delle mie altre crisi, ci sarebbe materiale per un film, ma vorrei
solamente fermarmi a riportare il fatto per il momento.
Come
è finita questa terza crisi?
Ho trovato lungo la mia strada
i carabinieri, qualcuno deve averli chiamati preoccupati per la mia e
loro incolumità e poi, dopo che le forze dell'ordine si erano resi
conto che avevo solamente bisogno di un ricovero in psichiatria, la
mia amica ambulanza.
Tutto da capo un'altra volta
con le stesse giornate interminabili dentro al reparto, circondato da
ogni sorta di morto vivente impasticcato fino a fargli sbavare la
bocca!
Considerazioni
finali
Con il tempo e la
collaborazione della mia psichiatra ho provato a spiegarmi il
disturbo bipolare e sono arrivato alle seguenti considerazioni:
-
Il paziente bipolare è un
malato della nostra società del cosiddetto benessere, le radici del
suo disturbo sono da ricercarsi nell'infanzia-adolescenza per
l'ambiente che lo ha circondato, tendenzialmente ha una personalità
molto riflessiva e sensibile;
-
Più un bipolare studia nella
sua vita e più sono devastanti le sue crisi perché utilizza in
modo maggiore la testa;
-
Nel mio caso, la sofferenza
ha fatto in modo che la mia mente viaggiasse con la fantasia fino a
crearsi dei veri e propri alter ego che si scatenano nella fase up;
-
In ogni caso la sofferenza in
età infantile, pre-adolescenziale, adolescenziale e post deriva da
variabili che l'individuo difficilmente è in grado di modificare e
da disagi precedenti nella vita dei propri genitori o di chi
esercita in quel momento la patria potestà, quindi possiamo
affermare che è una malattia della società che cambia in modo
devastante l'individuo;
-
Il bipolare ha la tendenza ad
impersonificare personaggi mitologici, sacri e anche profani,
parlando con altri bipolari ho raccolto che in Italia,
particolarmente cattolica, si tende spesso ad impersonificare Gesù,
in altre nazioni e culture probabilmente ci si identifica con la
credenza locale;
-
Il ritorno alla normalità è
particolarmente difficile, non solo per la propria difficoltà ad
accettarsi, ma perché la società ti considera un poveretto non più
in grado di fare nulla e quindi dovresti far parte di categorie
protette (che poi protette non sono) vivendo di stenti in pratica
per tutta la tua futura esistenza.
Con questo dovrebbe essere
conclusa questa sezione dedicata alla mia esperienza di disturbo
bipolare, in qualche post successivo, mi piacerebbe analizzare con
voi qualche altra esperienza, sempre per lo scopo di fare chiarezza e
togliere quella disinformazione e ignoranza che ci uccide per la
paura di conoscere la diversità.
Il paziente bipolare è un
malato della nostra società del cosiddetto benessere, le radici del
suo disturbo sono da ricercarsi nell'infanzia-adolescenza per
l'ambiente che lo ha circondato, tendenzialmente ha una personalità
molto riflessiva e sensibile;
Più un bipolare studia nella
sua vita e più sono devastanti le sue crisi perché utilizza in
modo maggiore la testa;
Nel mio caso, la sofferenza
ha fatto in modo che la mia mente viaggiasse con la fantasia fino a
crearsi dei veri e propri alter ego che si scatenano nella fase up;
In ogni caso la sofferenza in
età infantile, pre-adolescenziale, adolescenziale e post deriva da
variabili che l'individuo difficilmente è in grado di modificare e
da disagi precedenti nella vita dei propri genitori o di chi
esercita in quel momento la patria potestà, quindi possiamo
affermare che è una malattia della società che cambia in modo
devastante l'individuo;
Il bipolare ha la tendenza ad
impersonificare personaggi mitologici, sacri e anche profani,
parlando con altri bipolari ho raccolto che in Italia,
particolarmente cattolica, si tende spesso ad impersonificare Gesù,
in altre nazioni e culture probabilmente ci si identifica con la
credenza locale;
Il ritorno alla normalità è
particolarmente difficile, non solo per la propria difficoltà ad
accettarsi, ma perché la società ti considera un poveretto non più
in grado di fare nulla e quindi dovresti far parte di categorie
protette (che poi protette non sono) vivendo di stenti in pratica
per tutta la tua futura esistenza.
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