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Pol Cesk

Terapia cognitiva della fobia sociale

Il cognitivismo

Gli esseri umani in ogni situazione di vita compiono questo percorso:

  1. Pensano
  2. Provano emozioni
  3. Agiscono di conseguenza

Questi tre punti interagiscono l'uno con l'altro spesso in modo molto repentino.

Molte persone credono erroneamente che siano situazioni ed eventi a creare direttamente emozioni e comportamenti.

Ad esempio:

Rapporto APPARENTE tra stimolo e reazione

L'evento attivante A ad esempio, invito ad uscire
porta direttamente a...
emozioni/comportamenti C ad esempio, mi sento ansioso, teso, non riesco a stare fermo
  
In realtà tra A e C intervengono i pensieri quindi lo schema è il seguente

Rapporto REALE tra stimolo e reazione

L'evento attivante A ad esempio, invito ad uscire
porta a pensieri B ad esempio "Oh my god, non ce la farò, o farò una figura di merda!"
che a loro volta portano a emozioni/comportamenti C ad esempio, mi sento ansioso, teso, non riesco a stare fermo
  
L'ansia sociale porta a modi sbagliati, disfunzionali e controproducenti di pensare alle situazioni temute. Tende a pensare al peggio e spesso questo diventa una profezia che si autorealizza.

Si può addirittura star male prima che la situazione avvenga, in questo caso parliamo di ansia anticipatoria, che può raggiungere livelli temporali tali da star male fino a mesi dall'evento.

I pensieri e le aspettative di un individuo che soffre di ansia sociale sono:

  • Non sarò in grado di cavarmela in questa situazione
  • Tremerò, arrossirò, vomiterò, sarà terribile
  • Non ci vado, sto troppo male
Questi sono pensieri che si formano in molti anni e poi diventano così abituali da sembrare e diventare AUTOMATICI.
L'individuo non si accorge nemmeno di pensarli, per questo bisogna spezzettare tutto questo flusso rapidissimo di pensiero cercando di allentarlo per capire i vari passi che portano a stare male.

Riferimenti:

Psicologia cognitiva

Pensatori e filosofi:

Epitteto
Montaigne
Spinoza
Bertrand Russell


Nessun evento reale o circostanza esterna da sola può farci stare molto male; quello che ci fa star male è il pensiero che si interpone tra l'evento attivante e la reazione emotiva comportamentale.

I pensieri e le interpretazioni che diamo della realtà sono influenzate dalle nostre esperienze precedenti e dalle caratteristiche della nostra personalità, dall'opinione che abbiamo di noi stessi e dalla nostra visione del mondo e degli altri.



Ovviamente ci sono situazioni molto spiacevoli nella vita anche se raramente capita che un evento sia terribile e insopportabile. Bisogna riuscire a dare il giusto peso agli eventi e provare ansia in modo naturale.

Avere uno squilibrio nei comportamenti causato dall ansia sociale, ci porta a trasformare situazioni solo lievemente sgradevoli in spauracchi terrificanti e questo porta a farci del male da soli anche se il nostro scopo è completamente agli antipodi.

Per superare la fobia sociale bisogna comprendere i pensieri sottostanti che la accompagnano, si tratta dei pensieri disfunzionali, sia perchè sono poco realistici, sia perchè sono controproducenti alla realizzazione dei nostri obiettivi.

Questa parte del trattamento è detta ristrutturazione cognitiva.

Terapia cognitiva 1 di 3

Terapia cognitiva 2 di 3

Terapia cognitiva 3 di 3


Nella prossima lezione esempi e metodi di ristrutturazione cognitiva

To be continued...

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